"La fraternità in politica: utopia o necessità?"
In Nuova Umanità XXVI, 156
(2004/6)
: 773-82
. ISSN 2240-2527
Abstract: Intervenendo il 4 settembre 2004 al Convegno promosso da sindaci, rappresentanti del Consiglio nazionale elvetico e dal Parlamento dei giovani del Vallese, Chiara Lubich presenta la fraternità come la categoria politica che può rispondere alle problematiche della contemporaneità. Il trittico della Rivoluzione francese, che propone insieme libertà, uguaglianza e fraternità, lanciò l’intuizione dei valori fondamentali, che armonizzati tra loro, possono rappresentare al meglio lo sviluppo della società. Ma la storia, a partire dalla stessa Rivoluzione francese, ha in gran parte dimenticato la fraternità. Perché allora credere che la fraternità sia possibile? I segni del cammino verso una società fraterna sono individuati da Chiara Lubich nei processi di unione politica ed economica tra gli Stati, nel crescere del dialogo e della collaborazione tra i movimenti carismatici e tra religioni. Il Movimento politico per l’Unità coltiva la vocazione personale e comunitaria dei politici e di tutti coloro che si occupano del bene pubblico, a tutti i livelli delle istituzioni e nella società, allo scopo di realizzare il bene comune nell’unità del corpo sociale. Per la Lubich la fraternità non appare solo un valore o un metodo, ma il paradigma centrale della vita politica.